Campionati Europei di Calcio. Protagonisti#1 : Bernd Schuster

Schuster con la maglia del Barcellona


Si avvicinano Gli Europei di Calcio e The Freewheelin’ Groover inaugura una nuova rubrica dedicata ai calciatori che si sono messi in luce e che sono stati protagonisti durante le precedenti edizioni della competizione.


Si comincia con Bernd Schuster  centrocampista dell’ allora Germania Ovest messosi in evidenza durante l’edizione del 1980 giocata in Italia e che ha visto trionfare i tedeschi in finale contro il sorprendente Belgio.
In questa edizione, la prima a otto squadre con due gironi e finale tra le prime classificate, embrione di quello che sono oggi gli Europei  si mise il luce un biondo e caschettuto giocatore tedesco : Bernd Schuster, il quale gioca due delle quattro partite, la prima con l’ Olanda e la finale con il Belgio dando anche l’assist per il gol vittoria a Hrubesch.
Bernd è una delle star dell’ europeo e diventa oggetto di mercato e nella stagione 1980-81 passa per 150 milioni di pesetas al Barcelona allora alla ricerca affannosa della prima vittoria in Coppa Campioni e alla ricerca del titolo che mancava da 6 anni.
La carriera di Schuster però inizia qualche anno prima nell’ Ausburg. Carriera caratterizzata da un carattere ribelle e sempre al centro di polemiche e litigi (veri o presunti) con allenatori e  compagni di squadra.
Nella stagione 1978-1979 passa al Colonia allora campione di Germania e appena diciannovenne diventa il faro di una squadra che comprende Harold Schumacher, Pierre Littbarski  e Dieter Muller.
Il Colonia di Schuster non riesce più a rivincere la Bundesliga, ma nel 1979  arriva in in semifinale di Coppa campioni, pareggia 3 a 3 in casa del leggendario Notthingham Forest di Brain Claugh anche grazie ad una ottima partita di Schuster, ma viene sconfitta a Colonia 1 a 0.
Gli Europei come detto lo mettono in luce, arriva secondo nella classifica del pallone d’oro nel 1980 (dietro a Rummenigge) e passa al Barcelona.
Qui l’inizio è difficile l’allora ventenne si ritrova in Spagna senza conoscere la lingua e con un carattere ribelle, si trova bene con Helenio Herrera che lo considera un genio.
Classe, ribellione e vita mondana, lui e l’appariscente Gaby (sua moglie) si facevano notare abbastanza nella Barcelona di metà anni ottanta.
Anche i rapporti con i compagni di squadra non erano il massimo e peggiorano l’anno successivo con l’arrivo in panchina del connazionale Udo Lattek.
Interviene anche la malasorte, il 13 dicembre 1981 si infortuna a causa di un fallo di Goichoechea (si lo stesso che “spacco” Maradona qualche anno dopo) : stagione finita e niente partecipazione ai mondiali in spagna del 1982. Il Barcellona vince la Coppa Coppe.
Tre leggende del calcio mondiale
In nazionale non ci tornerà più per scelte personali, per forti contrasti con Jupp Derwall e secondo pettegolezzi del epoca anche  con il gruppo del Bayern Monaco.
L’anno successivo arriva a Barcellona il più grande giocatore di tutti i tempi : Diego Armando Maradona, i due insieme formano una coppia esplosiva sul campo, ma diciamo che entrambi erano genio e  molta sregolatezza.
Maradona dopo l' infortunio si trasferisce al Napoli e Schuster rimane il faro della squadra. 
Nel 1984-85 il Barca riesce a rivincere la Liga grazie soprattutto a Schuster, ma anche a Terry Venables e allo scozzese Archibald.
L’anno successivo la rottura: il Barcellona arriva finalmente in finale di Coppa Campioni contro lo Steaua Bucarest a Siviglia. Il tutto sembrava far pensare alla prima coppa campioni del Barcelona, invece lo Steaua si difende, all 85° si è ancora sullo 0 a 0 .
Venables toglie Schuster che infuriato va direttamente in hotel e apprende della sconfitta del Barcellona ai rigori nella sua stanza d’albergo.
Dalla stagione successiva Schuster viene messo da parte da Venables, e il Barcellona inizia a sostituirlo con  Linecker e Mark Hughes.
Neanche l’avvento di Aragones nel 1987 permette un rilancio di Schuster, che nel 1988-89 cambia clamorosamente casacca passando al Real Madrid.
Schuster con la maglia dei Colchoneros
Schuster ha recentemente raccontato in una intervista che venne contattato dalla Juventus e dall’ allora presidente Giampiero Boniperti che cercava disperatamente di trovare l’erede di Platini dopo il fallimento di Ian Rush, Schuster ha dichiarato che Boniperti gli diede un assegno in bianco, Lui rifiutò preferendo restare in Spagna, la Juve ripiegò su Zavarov.(?)
Due anni a Madrid nella squadra con Butragueno, Hugo Sanchez e Camacho con in panchina prima Beenhakker e poi Toschack vincendo una Coppa del re e due campionati.
La Sua esperienza in Spagna si chiude con tre anni all’ Atletico di Madrid con in squadra  Paolo Futre con il quale vinse due Coppe del Re.
Si trasferì a fine carriera nel Bayern Leverkusen ed iniziò ad allenare, guidò, tra gli altri il Colonia ,il Levante, il Getafe ed il Real Madrid con il quale vinse il titolo nel 2007 -2008.
L’ultima squadra allenata è stata il Malaga nella stagione 2013-2014. 
Un grande del calcio.

Tonypop

...un semplice appassionato

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